2025 Anno Internazionale delle Cooperative
Il Latte Alto Adige: un modello cooperativo responsabile che va “oltre il gusto”

Il modello cooperativo lattiero-caseario altoatesino è un esempio virtuoso di filiera etica: tutela il territorio, valorizza il lavoro dei produttori e garantisce eccellenza ai consumatori con i prodotti lattiero-caseari a Marchio Qualità Alto Adige. Ogni goccia di latte racconta una storia: quella di una comunità che sceglie qualità e futuro. Tra queste, la testimonianza di Alexandra Schwarz, ex parrucchiera che ha lasciato la città per dedicarsi al maso di famiglia.

Bolzano, 3 marzo 2025 – Il 2025 è l’Anno Internazionale delle Cooperative, un’occasione per riconoscere il ruolo fondamentale di queste realtà nella società, attive da secoli e oggi più moderne che mai. Nelle aree rurali, in particolare, le cooperative rappresentano la base per l’accesso al mercato delle piccole aziende e di quelle situate in zone geografiche difficili.

Un esempio di modello cooperativo responsabile, capace di andare “oltre il gusto”, è quello lattiero-caseario altoatesino. In Alto Adige, infatti, le latterie sono organizzate al 100% in forma cooperativa, un sistema che permette ai produttori di non essere semplici fornitori, ma parte attiva di una filiera virtuosa. Il latte e i prodotti lattiero-caseari che ogni giorno arrivano sulle tavole dei consumatori sono il frutto di un impegno collettivo, in cui tradizione e innovazione si incontrano per garantire standard qualitativi elevati e un giusto riconoscimento ai contadini.

Ogni cooperativa si occupa della raccolta, trasformazione e commercializzazione del latte, assicurando una lavorazione orientata alla qualità e con un alto valore aggiunto. Questo sistema garantisce un prezzo equo, fondamentale per la sussistenza delle aziende agricole locali e per il sostegno dell’economia nelle aree rurali dell’Alto Adige. Tuttavia, le cooperative devono affrontare sfide importanti, come lo sviluppo degli elevati standard qualitativi, l’adattamento ai continui cambiamenti economici e la crescente concorrenza con le aziende internazionali, e non da ultimo l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

È in questo contesto che il Marchio Qualità Alto Adige riveste un ruolo cruciale: certifica che il latte provenga esclusivamente da masi di montagna altoatesini, senza OGM e con un rigoroso controllo della qualità in ogni fase della produzione. Il marchio garantisce inoltre l’uso di foraggio naturale e mangimi vegetali selezionati, promuovendo il benessere degli animali grazie a standard elevati e controlli costanti.

Ma cosa contraddistingue davvero il modello cooperativo altoatesino? A renderlo unico è il fatto che i contadini non conferiscono il loro latte a un’azienda anonima, ma alla propria cooperativa, di cui sono di fatto comproprietari. Questo crea un forte senso di responsabilità e un legame diretto tra i produttori e la trasformazione dei loro prodotti. I membri della cooperativa condividono la gestione e le decisioni, contribuendo a uno sviluppo sostenibile e stabile: una responsabilità concreta verso il futuro e le generazioni che verranno.

Cosa significa far parte di una cooperativa: la storia della contadina Alexandra Schwarz

Alexandra Schwarz è una donna di 49 anni, madre di due figli, che ormai da quasi vent’anni ha ripreso in mano la gestione del maso di famiglia a Santa Valburga, nella splendida Val d’Ultimo, a 1.100 metri sul livello del mare. Il suo maso è parte della storia della sua famiglia da oltre 250 anni, tramandato di generazione in generazione. Nel 1982, la famiglia di Alexandra ha ottenuto l’attribuzione di “maso avito”, un riconoscimento che premia le famiglie che da almeno due secoli portano avanti in un certo maso la tradizione agricola in via ereditaria diretta.

La sua non è una storia comune: prima di dedicarsi alla vita contadina, Alexandra era una parrucchiera di città, lontana dalla routine di un maso di montagna. Eppure, quando suo fratello ha deciso di non proseguire l’attività familiare, qualcosa dentro di lei è cambiato. La chiamata della terra è diventata sempre più forte, fino a trasformarsi in una scelta di vita definitiva. Da lacca e asciugacapelli a scope e forcone, come racconta lei stessa con ironia, il suo percorso è stato fatto di sfide, determinazione e tanta passione.

Oggi, oltre a gestire il maso e prendersi cura degli animali, Alexandra accoglie ospiti nell’agriturismo che ha creato, garantisce la produzione di latte di alta qualità e continua a credere nel valore della cooperazione, conferendo il suo latte a una delle latterie cooperative dell’Alto Adige. Per lei, far parte di una cooperativa significa sostenere un sistema che garantisce equità ai produttori, qualità ai consumatori e tutela per il territorio.

Dalla città alla montagna: com’è arrivato il tuo cambiamento di vita? È stata una scelta naturale o una sfida?

Posso dire di aver vissuto un “cambio di carriera”: sono passata dalla mia precedente vita in città come parrucchiera a una vita da contadina in un maso di montagna. Per prima cosa, ho dovuto lottare per farmi strada in questo mondo prevalentemente maschile e dimostrare più volte che con una buona dose di “volontà” si può fare molto anche come donna.

La mia cerchia di amici è rimasta molto sorpresa e ho dovuto affrontare anche alcuni commenti critici. Semplicemente, non era comprensibile a tutti che, da parrucchiera provetta di città, mi fossi trasferita in montagna come contadina. In altre parole, passare da lacca e asciugacapelli a scope e forcone.

Da adolescente non ho mai avuto l'intenzione di prendere in gestione un maso di montagna e, dato che mio fratello aveva il diritto di successione dell’azienda agricola, l'idea non mi era mai passata per la testa. Tuttavia, quando è stato il momento di decidere sulla gestione del maso, ho iniziato a rifletterci e l'idea mi è sembrata sempre più accattivante. 

Così, nel 2006, all'età di 30 anni, ho preso con entusiasmo la decisione - che mi ha cambiato la vita - di prendere in mano l’azienda agricola insieme ai miei bambini. Ho dovuto frequentare diversi corsi di management dell’azienda agricola. Ho ristrutturato la casa e ho creato due appartamenti per le vacanze come reddito aggiuntivo.

Purtroppo, all'epoca ho sottovalutato la pressione di lavorare 365 giorni all'anno senza ferie e di essere costantemente presente nel maso. Non solo per me, ma ancora più per il mio compagno, che non proveniva da un maso. Ci vuole molta pazienza per adattarsi a questo ritmo di vita.

All'inizio era impensabile per me non andare in città almeno una volta alla settimana per socializzare. Avevo la sensazione che tutto mi cadesse addosso. Se da una parte mi mancava la socialità, dall’altra avevo la possibilità di essere sempre presente per i bambini. Ovviamente è solo questione di abitudine, e con il tempo ho imparato ad apprezzare le tante opportunità e la libertà che la vita nel maso ti offre.

Se tornassi indietro, non rinuncerei mai alla mia decisione di prendere in mano il maso di montagna.

I miei figli, ormai grandi, lavorano all'estero e tornano a casa solo nel fine settimana o in vacanza e si danno da fare con impegno. Per cui, normalmente gestisco il maso da sola durante la settimana. Sono quindi responsabile del lavoro in stalla con gli animali, dell'accoglienza degli ospiti, poiché offro anche soggiorni in agriturismo, e delle faccende domestiche.

Qual è la tua giornata tipo? Come si svolge la tua routine al maso?

La mia giornata inizia alle 4.30 con la mungitura delle mie undici mucche e alle 7.30 consegno il latte al centro di raccolta. Tra le 7.30 e le 10.00 ho il tempo di preparare i cestini della colazione per gli ospiti e di sbrigare le mie faccende domestiche. Dalle 10:00 alle 12:00 sono nuovamente occupata con il lavoro in stalla dove, tra le altre cose, preparo il mangime per gli animali, pulisco la stalla e lavo la cisterna del latte. Naturalmente, questi compiti variano a seconda del periodo dell'anno. Dalla primavera all'autunno si lavora anche nell'orto del maso, innestando i prodotti per l'inverno o lavorando nei campi. In inverno, tra le altre cose, preparo la legna per il riscaldamento, oppure posso dedicare più tempo ai miei hobby come fare il pane, lavorare a maglia, fare lavoretti, ecc. 

In ogni caso, non ci si annoia mai!

Il benessere degli animali è una priorità per te: come ti prendi cura di loro?

I miei genitori coltivavano già il maso in modo biologico e si impegnavano molto per il benessere degli animali.

La nostra stagione di pascolo inizia già a maggio, quando i miei animali possono godere del pascolo fresco. In estate, durante la raccolta del fieno, la maggior parte degli animali sale in alpeggio, dove possono muoversi liberamente all'aria aperta per tutto il giorno. A partire dalla discesa dell’alpeggio a settembre, gli animali si godono anche il pascolo quotidiano a casa, giorno e notte. Ritornano in stalla solo per la mungitura.

Anche in inverno si godono la neve fresca, che equivale a un “lavaggio degli zoccoli” naturale. Grazie al numero ridotto di mucche, ho più tempo per occuparmi del loro benessere.  Sul mio maso di montagna vivono undici mucche da latte Simmental e la loro progenie, asini, pony, galline, cani, gatti, conigli e porcellini d'India. 

Qual è la tua più grande passione lavorando in un maso?

Come per qualsiasi altro lavoro, sono convinta che bisogna fare tutto con passione, altrimenti difficilmente si può vivere felici con tutto l’impegno necessario, 365 giorni all'anno e senza ferie. Apprezzo molto il fatto di essere il mio datore di lavoro e di poter organizzare il mio lavoro da sola.

La convivenza con gli animali mi dà grande soddisfazione e non lo considero necessariamente un lavoro, ma piuttosto uno scambio reciproco tra uomo e animale.

La sostenibilità è parte integrante della tua attività: in che modo il tuo maso contribuisce all’ecosistema?

Nei campi compostiamo il letame che si produce nel maso e lo spargiamo di nuovo sui nostri terreni, in modo che il ciclo si chiuda.

Ho fatto installare un impianto solare e fotovoltaico sui tetti del maso per poter dare un piccolo contributo al risparmio energetico. La casa, ovvero il riscaldamento, è quasi completamente alimentata con legna da ardere proveniente dal nostro bosco.

C’è un momento che ricordi particolarmente di questa tua avventura?

Ricordo ancora molto bene quando presi in mano il maso di montagna con i bambini e uno dei miei figli, allora piccolo, mi disse tranquillamente a tavola: “Mamma, guarda come siamo ricchi!” indicando i molti prodotti di nostra produzione sul tavolo. Ancora oggi ho questa motivazione e cerco di nutrirmi quasi completamente con i miei prodotti. Siamo autosufficienti, per così dire.

Quali sono i vantaggi di far parte di una cooperativa?

Insieme a mio padre, per un certo periodo, ho trasformato il latte in formaggio e so quanto lavoro comporta. Non avendo più tempo, sono molto grata di poter fornire il latte a una delle latterie cooperative dell’Alto Adige che con tanta competenza ed impegno lo trasformano in un’ampia gamma di prodotti lattiero-caseari con il Marchio di Qualità Alto Adige.

Far parte di una cooperativa significa appartenere a una comunità di persone che lavorano insieme per un obiettivo comune, assumendosi collettivamente la responsabilità del sistema. I vantaggi principali di essere socio di una cooperativa sono la sicurezza di un prezzo equo per il latte, la qualità nella lavorazione e una valorizzazione che sostiene la sostenibilità economica dei masi di montagna.

I valori che guidano il mio lavoro e quello della cooperativa sono la qualità, la responsabilità e la sostenibilità. L’obiettivo principale è garantire una lavorazione del latte di alta qualità, che rispetti l’ambiente, le persone e gli animali e che promuova la tradizione agricola della nostra regione. Lavoriamo per sostenere l’economia rurale dell’Alto Adige, mantenendo un legame stretto con il territorio e favorendo il progresso comune tra tutti i membri della cooperativa.

Il tuo motto?

Il mio motto sul maso: “La ricchezza del maso di montagna non deve essere valutata in denaro, ma in libertà e in uno stile di vita sano”.  Per me è molto importante trasmettere questi valori ai miei figli ed è quello che provo a fare ogni giorno con il mio lavoro.

Qui è possibile scaricare il comunicato stampa in formato pdf e le immagini.

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